venerdì 28 marzo 2008

Timori&tremori per Tremonti

Come gongolava lo scorso mercoledì, nello studio dell'Infedele, l'autore della “finanza creativa”... Il fantasista delle “cartolarizzazioni”... Il professor Giulio Tremonti!
Sorbiva con gusto e soddisfazione i giudizi lusinghieri, di Gad Lerner e dei suoi ospiti, sulla sua ultima fatica “La paura e la speranza” e non sembrava ombroso o corrucciato come al solito; la sua erre, ben arrotata, scivolava senza difficoltà tra una sillaba e l'altra... e il timbro della voce risultava meno acuto del solito: più caldo e profondo!
Tra i presenti, Michele Salvati (uno dei fondatori del Partito Democratico), Christian Marazzi (economista di riferimento dell'area no-global vicina a Toni Negri) e Aldo Bonomi (pupillo di De Rita e teorico della "società di mezzo"), non lesinavano complimenti....E il Nostro tremava quasi dalla felicità, sentendosi finalmente accettato come interlocutore credibile in uno dei più accreditati “salotti buoni” della sinistra: quelli in cui gli esponenti di destra dicono di esser trattati quasi sempre con supponenza e spirito di superiorità... Questa volta no! Il clima era totalmente diverso! Da oggi anche la Destra ha finalmente un intellettuale teo-con di spessore, con cui è possibile confrontarsi: Giulio Tremonti! Il Cavaliere no-global! Come immaginificamente quel sornione di Gad aveva titolato la puntata ...
A un certo punto però il Cavaliere no-global-teo-con si è stizzito, come usa fare talvolta negli studi televisivi, e la sua voce è tornata ad essere acuta e stridente, perchè Salvati ha osato definire il suo libro un pamphlet. “Ecco...ci risiamo – avrà pensato – i soliti comunisti detrattori e doppiogiochisti...” Quando però il teorico del Partito Democratico, di fronte alle sue proteste, ha ribattuto che reputa anche il “Manifesto del Partito Comunista” un pamphlet, si è prontamente tranquillizzato, ritornando a sfoggiare un insolito aplomb. “Bhè......se è così”, ha affermato bonariamente, ritenendo a quel punto sufficientemente gratificante il paragone con il filosofo di Treviri!
Dunque: da quello che si è capito Tremonti si differenzia da Marx in questo: sempre uno spettro si aggira per l'Europa, ma questa volta è quello della globalizzazione! E' uno spettro che provoca inquietanti timori&tremori nell'animo sensibile di una così bella mente. In particolare l'incarnazione malefica della globalizzazione per il nostro bel cavaliere va individuata ancora una volta nel famigerato drago cinese contro cui il nostro eroe, “lancia in resta”, parte all'avventura. L'ingresso della Cina nel WTO (voluto dal solito Prodi) ha aperto uno scenario inquietante: tre miliardi di popolazione famelica del Sud-est asiatico accampa ora un diritto al consumo che sta facendo lievitare i prezzi delle merci in tutto il mondo e, ahimè, il “povero” Occidente ne paga le conseguenze con l'inflazione... E poi, suvvia...! Non vedete quanto inquinano questi orientali? Se si mettono a produrre anche loro, ne va della salute complessiva del pianeta!
Insomma bisogna fermarsi!
...Però non noi!
...Loro!
Insomma: è vero che negli anni scorsi li abbiamo spinti a fare come noi...
Ma forse ci hanno presi troppo in parola, facendo tutto troppo velocemente!
Contrordine, allora: un po' di decrescita alla Latouche va bene per voi, che siete cresciuti troppo!
Noi occidentali, che abbiamo più “misura”, continuiamo sulla nostra strada!
Il problema è che questi cinesi-gremlins appaiono non proprio mansueti e rispettosi delle buone maniere occidentali...Per fortuna nostra però la creatività dell'ex-Ministro dell'economia da un po' di tempo non si applica solo alla finanza...Ha capito che l'economia da sola ora non può far nulla: il primato deve tornare alla politica... e dai timori&tremori si potrà agevolmente e con un po' di fiducia passare alla speranza. Come? Prima di tutto tornando ai Valori. Quelli con la V maiuscola: Dio, Patria, Famiglia... Si, proprio quelli del periodo della Restaurazione di due secoli fa... Poi bisogna fare del Parlamento europeo non un organo puramente consultivo ma un organo legiferante. E' necessaria, a seguire, una nuova Bretton Woods (presumibilmente convocata dal Ministro dell'Economia del prossimo governo Berlusconi). E soprattutto: la mattina in tutte le scuole si faccia l'alzabandiera e si cantino gli inni (nazionale, europeo o padano, non importa). Ma che si canti! Così sicuramente passerà la paura e la cattiva globalizzazione verrà sconfitta!
Bisogna ammetterlo: il Cavaliere no-global non è ancora arrivato alle altezze teoriche del pamphlet di Marx ed Engels, ma oramai ci manca poco! Mi chiedo come mai la sinistra non riesca più ad avere cervelli come questi!!! Corro al galoppo in libreria a comprare il libro del bel cavaliere no-global!

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