Ferrara è una volpe astutissima e scaltra e mi sembra stia riuscendo pericolosamente nel suo intento fin troppo esplicito...: spaccare – nel fronte “democratico” – l'unità tra laici e cattolici, mettere in difficoltà più complessivamente la sinistra su un tema sofferto e difficile, facendola ripiombare, in piena campagna elettorale, nella semplificazione e negli slogan che, certo, trenta anni fa potevano andare bene... ma che oggi sembrano irrimediabilmente fuori tempo massimo: patrimonio nostalgico di poche minoranze, legate a una fase della storia del nostro paese (purtroppo per noi) ormai lontana. E' questa l'impressione che viveva un osservatore esterno - o un telespettatore - , assistendo alla manifestazione di ieri a piazza Vanvitelli: ...una sigla – l'UDI – che riemergeva dalla notte dei tempi... e un'età media che riportava senza equivoci alla solita e discussa generazione del '68!
Intendiamoci: non penso assolutamente che oggi si possa mettere in discussione la legge sull'aborto... e molte delle cose che scrive la Bonino sulla gioventù di oggi e sulla loro consapevolezza di poter contare su tutta una serie di diritti acquisiti, mi sembrano sicuramente convincenti. Penso però ci sia un ritardo culturale preoccupante da parte della sinistra nel parlare di temi - come oggi si usa dire - "biopolitici" che alle nuove generazioni post-ideologiche appaiono giustamente più problematici e sofferti.
Non dimentichiamo i risultati dell'ultimo referendum sulla fecondazione assistita: in quella circostanza il “timbro” dominante dei nostri ragionamenti fu sostanzialmente quello di tipo “progressista”: non possiamo negare il diritto alla maternità, non si può fermare lo sviluppo scientifico e tecnologico...non si possono fermare “le magnifiche sorti e progressive”! Con la pretesa di superare e andare oltre il '900, ci trovammo - in taluni casi e quasi senza accorgercene - in pieno '800... ! Risultato: non siamo riusciti a convincere il popolo italiano sulla necessità di revisionare la legge...e soprattutto non siamo riusciti a convincere noi stessi, visto che molti elettori di sinistra, dubbiosi anch'essi, sono rimasti a casa, non facendo in questo modo scattare il quorum referendario.
Se allora oggi è giusto e prioritario ribadire che i diritti delle donne non si toccano, è necessario però anche andare oltre nel ragionamento, attrezzandoci a rispondere con parole nuove e in modo convincente all'accusa più infamante che Ferrara, con la sua solita delicatezza, rivolge al fronte abortista: quella di non fermare la selezione eugenetica in atto...
Intendiamoci: non penso assolutamente che oggi si possa mettere in discussione la legge sull'aborto... e molte delle cose che scrive la Bonino sulla gioventù di oggi e sulla loro consapevolezza di poter contare su tutta una serie di diritti acquisiti, mi sembrano sicuramente convincenti. Penso però ci sia un ritardo culturale preoccupante da parte della sinistra nel parlare di temi - come oggi si usa dire - "biopolitici" che alle nuove generazioni post-ideologiche appaiono giustamente più problematici e sofferti.
Non dimentichiamo i risultati dell'ultimo referendum sulla fecondazione assistita: in quella circostanza il “timbro” dominante dei nostri ragionamenti fu sostanzialmente quello di tipo “progressista”: non possiamo negare il diritto alla maternità, non si può fermare lo sviluppo scientifico e tecnologico...non si possono fermare “le magnifiche sorti e progressive”! Con la pretesa di superare e andare oltre il '900, ci trovammo - in taluni casi e quasi senza accorgercene - in pieno '800... ! Risultato: non siamo riusciti a convincere il popolo italiano sulla necessità di revisionare la legge...e soprattutto non siamo riusciti a convincere noi stessi, visto che molti elettori di sinistra, dubbiosi anch'essi, sono rimasti a casa, non facendo in questo modo scattare il quorum referendario.
Se allora oggi è giusto e prioritario ribadire che i diritti delle donne non si toccano, è necessario però anche andare oltre nel ragionamento, attrezzandoci a rispondere con parole nuove e in modo convincente all'accusa più infamante che Ferrara, con la sua solita delicatezza, rivolge al fronte abortista: quella di non fermare la selezione eugenetica in atto...